Cai Capiago - Rifugio Borelli dettaglio
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RIFUGIO BORELLI
COME RAGGIUNGERLO
Gruppo:
Alpi Graie - Monte Bianco
Sottogruppi:
Mont Rouge, Mont Noir, Aiguille Noire de Peutérey
Cartografia:
Tavolette IGM 1:25.000, fogli: Monte Bianco; Carta I.G.C. 1:50.000 - n.4: Massiccio del Monte Bianco; Carta I.G.C. 1:25.000 - n.107: Monte Bianco, Courmayeur, La Thuile; Carta turistica Kompass 1:50.000 - n.85: Massiccio del Monte Bianco.
Guide:
Guida dei Monti d’Italia (CAI-TCI): Monte Bianco -Volume I-
RICORDATI CHE E’ NECESSARIA L’ATTREZZATURA PER FERRATE (imbragatura, cordino, moschettoni, dissipatore, casco)

Accesso:
Da Courmayeur si segue o la superstrada per il traforo del M.Bianco o la strada che si dirige verso la fraz. di Entréves per circa 1 km., poi si prende a sinistra la strada per la Val Veny che supera la Dora Baltea al Ponte delle Capre. Al di là della Dora, la strada piega a destra e comincia a salire. A quota 1440 mt. raggiunge il Santuario di Nôtre-Dame de la Guèrison che si apre su un dosso-belvedere, in alto, sul ghiacciaio della Brenva. Poco più avanti, la strada raggiunge il pianoro di Plan Ponquet dove, sulla sinistra, si dirama la strada che raggiunge il Rif. Alb. Monte Bianco del CAI-UGET. La strada si inoltra nella Val Veny e, dopo circa 1 km., raggiunge con una diramazione sulla destra, il ponte della fraz. Portud (mt.1489). Lo si attraversa e si piega a sinistra raggiungendo, in breve, un piazzale di sosta davanti al campeggio e alle case della fraz. Peutérey (mt.1507).

Il rifugio è situato ad una altitudine di 2325 m. ore 2.30 Segnavia 41 (RVA 19)

Questa escursione di media difficolta', che comporta passaggi esposti in roccia attrezzati artificialmente, è riservata ad alpinisti con una certa pratica di montagna, ma può essere una divertente esperienza per chiunque, purchè si faccia accompagnare da una guida esperta.

ITINERARIO IN DETTAGLIO:
Dai casolari del Peutérey seguire la strada sterrata sul margine del bosco fino dove termina ai piedi della conoide di detriti coperti di erba e ginepri al fondo del grande prato pianeggiante. Prendere il sentiero che risale la conoide dapprima lungo il solco del torrente poi lungo una costa di pini mughi e ginepri, fino alla sua sommità, ai piedi di un roccione, sulla sinistra della prima cascata. Lasciando le tracce che traversano a destra in direzione delle placche rocciose sopra la prima cascata, seguire il ben marcato sentiero che sale diagonalmente a sinistra lungo una pietraia, fino una cengia ai piedi di una placca ove un bollo giallo col N 41 e una catena fissa indicano l'attacco alla via.
Si sale seguendo le catene poggiando a sinistra lungo placche e cengie rocciose con larici e mughi. Superata sulla sinistra una spalla si traversa un colatoio, dapprima scendendo qualche metro quindi risalendo lungo la sponda opposta. Seguendo una stretta cengia si raggiunge una seconda catena che consente di superare un breve diedro portandosi in una seconda spalla. Si segue il dorso della costola soprastante tra cespugli di mughi, quindi poggiando a sinistra si entra in un secondo colatoio che porta ai piedi di un ben marcato camino, ove vi è una scala metallica. Superata la scala si prosegue nel cammino incassato sempre attrezzato con catene fin quando una seconda scala metallica consente di uscire dal camino superando sulla destra una placca verticale. Seguendo la catena dopo breve salita si aggira con una esposta traversata sulla destra lo spigolo roccioso riportandosi sulle placche sopra il Fauteuil. di qui una ultima serie di catene porta a superare seguendo cenge e anfratti questa fascia di placche fino a raggiungere il sovrastante pendio erboso. Al termine della catena si segue la traccia che sale lungo il pendio erboso e obliquando a destra porta a traversare il torrente che defluisce dal Fauteuil. Si prosegue la salita obliquando sulla destra, seguendo una rampa di zolle erbose ove ci si ricongiunge al vecchio sentiero. Si prosegue lungo la rampa, ora detritica, fino a portarsi sulla spalla ove ai piedi di una rupe verticale, leggermente spostato sulla sinistra vi è il rifugio.